Impianto di stent differito rispetto a convenzionale nei pazienti con infarto miocardico con sopraslivellamento del segmento ST
Nonostante il successo del trattamento della lesione dell'arteria responsabile mediante intervento coronarico percutaneo ( PCI ) primario con impianto di stent, in alcuni casi si verifica embolizzazione trombotica, che compromette la prognosi dei pazienti con infarto miocardico con sopraslivellamento del segmento ST ( STEMI ).
Uno studio ha valutato gli esiti clinici dell’impianto di stent differito rispetto a PCI standard nei pazienti con infarto STEMI.
È stato effettuato uno studio in aperto, randomizzato e controllato in 4 Centri di PCI primaria in Danimarca.
I pazienti eleggibili, di età superiore a 18 anni, avevano sintomi di insorgenza acuta della durata di 12 ore o meno, e sopraslivellamento ST di 0.1 mV o più in almeno due o più derivazioni elettrocardiografiche contigue o blocco di branca sinistra di nuova insorgenza.
I pazienti sono stati assegnati in modo casuale a essere sottoposti a PCI primario standard con impianto di stent immediato o impianto di stent differito 48 ore dopo la procedura indice se poteva essere ottenuto un flusso stabilizzato nell’arteria correlata all'infarto.
L'endpoint primario era un composito di mortalità per tutte le cause, ricovero ospedaliero per insufficienza cardiaca, infarto ricorrente, ed ogni rivascolarizzazione non-pianificata del vaso target entro 2 anni di follow-up.
Tra il 2011 e il 2014, sono stati assegnati in modo casuale 1.215 pazienti a ricevere PCI standard ( n=612 ) o impianto di stent differito ( n=603 ).
Il tempo di follow-up è stato di 42 mesi.
Gli eventi che compongono l'endpoint primario si sono verificati in 109 ( 18% ) pazienti che avevano subito PCI standard e in 105 ( 17% ) pazienti con impianto di stent differito ( hazard ratio, HR=0.99, P=0.92 ).
L’Infarto miocardico correlato alla procedura, il sanguinamento che ha richiesto trasfusione o l’intervento chirurgico, la nefropatia indotta dal contrasto, o l’ictus si sono verificati in 28 ( 5% ) pazienti nel gruppo PCI convenzionale rispetto a 27 ( 4% ) pazienti nel gruppo stent differito, senza differenze significative tra i gruppi.
Nei pazienti con infarto STEMI, l’impianto di stent differito di routine non ha ridotto il verificarsi di morte, insufficienza cardiaca, infarto miocardico, o rivascolarizzazione ripetuta rispetto al PCI convenzionale.
I risultati di studi randomizzati in corso potrebbero far ulteriormente luce sul concetto di stenting differito in questa popolazione di pazienti. ( Xagena2016 )
Kelbaek H et al, Lancet 2016; 387: 2199-2206
Cardio2016
Indietro
Altri articoli
Impatto combinato dell’emicrania e dell’ipertensione indotta dalla gravidanza sul rischio a lungo termine di infarto miocardico prematuro e ictus
È noto che l’emicrania e l’ipertensione indotta dalla gravidanza ( PIH ) aumentino il rischio cardiovascolare. Tuttavia, l’evidenza è limitata...
Esiti a lungo termine con stent polimerici biodegradabili a eluizione di Sirolimus rispetto a stent polimerici durevoli a eluizione di Everolimus nell'infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST: follow-up a 5 anni dello studio BIOSTEMI
Gli stent polimerici biodegradabili a eluizione di Sirolimus migliorano gli esiti clinici precoci correlati allo stent rispetto agli stent polimerici...
Bivalirudina versus Eparina durante intervento coronarico percutaneo nell’infarto miocardico senza sopraslivellamento del tratto ST
Il profilo beneficio-rischio della Bivalirudina ( Angiox ) rispetto alla terapia anticoagulante con Eparina nei pazienti con infarto miocardico senza...
Eventi di temperature estreme, particolato fine e mortalità per infarto miocardico
Gli eventi di temperature estreme ( ETE ), tra cui ondate di caldo e ondate di freddo, sono stati collegati...
Intervento coronarico percutaneo completo o solo della lesione colpevole nei pazienti anziani con infarto miocardico
Il beneficio della rivascolarizzazione completa nei pazienti più anziani ( 75 anni di età e oltre ) con infarto miocardico...
STREAM-2: Tenecteplase a mezza dose o intervento coronarico percutaneo primario nei pazienti anziani con infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST
Le linee guida per l'infarto miocardico con sopraslivellamento del tratto ST ( STEMI ) raccomandano un trattamento farmaco-invasivo se l'intervento...
Effetto di Evolocumab e delle statine sulla placca coronarica dopo infarto miocardico
Evolocumab ( Repatha ), in combinazione con la terapia con statine, produce la stabilizzazione e la regressione dell'ateroma dopo un...
Sicurezza ed efficacia della lecitina-colesterolo aciltransferasi ricombinante umana nell'infarto miocardico acuto con sopraslivellamento del tratto ST: risultati di REAL-TIMI 63B
La lipoproteina ad alta densità svolge un ruolo chiave nel trasporto inverso del colesterolo. Inoltre, le particelle di lipoproteine ad...
Malattia dell’arteria coronaria e malattia cardiaca nei pazienti con infarto miocardico di tipo 2
L'infarto miocardico di tipo 2 è causato da uno squilibrio tra domanda e offerta di ossigeno del miocardio e la...
Effetto di Alirocumab aggiunto alla terapia con statine ad alta intensità sull'aterosclerosi coronarica nei pazienti con infarto miocardico acuto: studio PACMAN-AMI
Le placche coronariche che tendono a rompersi e causano eventi cardiaci avversi sono caratterizzate da un'elevata carica di placca, da...